Pneumatici ricostruiti, risparmio e affidabilità

Pneumatici ricostruiti, come vengono realizzati e quanto costano. I controlli di qualità a cui sono sottoposti lo rendono un pneumatico altrettanto valido

Oltre ai classici pneumatici nuovi negli ultimi anni si stanno diffondendo sempre più gli pneumatici ricostruiti. Gli pneumatici ricostruiti vengono prodotti per autovetture, per veicoli da trasporto leggero, per l’agricoltura, per i veicoli da fuoristrada ma anche per autocarri pesanti e per carrelli industriali. Vengono classificati come pneumatici ricostruiti quelle gomme che sono già state usate e sono oramai giunte a fine vita che invece di essere buttate vengono riutilizzate da apposite aziende per essere trasformate in pneumatici dalle caratteristiche ed affidabilità equiparabili a quelli tradizionali. Per questo processo vengono utilizzati pneumatici dalle caratteristiche strutturali perfette che hanno solamente il battistrada usurato.

Pneumatici ricostruiti, come sono realizzati

La struttura del pneumatico è molto più resistente del battistrada, quest’ultimo proprio per la sua funzione deve usurarsi regolarmente, mentre la struttura portante grazie alla sua resistenza ha una durata assai maggiore. Le aziende produttrici di pneumatici ricostruiti infatti riutilizzano la struttura esistente del vecchio pneumatico e ne ricostruiscono solamente il battistrada consumato. Il processo è abbastanza semplice. In primo luogo grazie all’operazione di raspatura viene completamente rimosso il vecchio battistrada per poi essere spruzzato un sottile strato di gomma speciale che servirà a far aderire perfettamente un nuovo battistrada sulla struttura portante del pneumatico grazie ad una elevata pressione e temperatura. In questo caso lo pneumatico viene vulcanizzato totalmente al fine di rendere la mescola del nuovo battistrada e la struttura portante un tutt’uno.

Pneumatici ricostruiti, come riconoscerli

Ovviamente durante tutto il procedimento, dalla selezione dei vecchi pneumatici fino alla completa realizzazione il prodotto dovrà superare rigorosi controlli di qualità che ne garantiscono la sicurezza. Nello specifico gli pneumatici ricostruiti devono rispettare la normativa Ece Onu 108 e riportare sul fianco la sigla “108 R” a cui segue una serie di sei cifre e la scritta “Ricostruito” o “Retread”. I vantaggi derivati dall’uso degli pneumatici ricostruiti sono innumerevoli. Innanzitutto si risparmia nella produzione, utilizzando circa il 70% di energia e 80% di petrolio in meno rispetto alla fabbricazione di un pneumatico nuovo.

Si ha un grande risparmio economico nella produzione di pneumatici ricostruiti, ma anche ecologico, essendo a tutti gli effetti un prodotto riciclato il Ministero dell’Ambiente nel 2003 ha stabilito che gli pneumatici destinati alla ricostruzione sono stati cancellati dall’elenco dei rifiuti, esonerandoli dagli oneri burocratici. Una scelta decisamente sensata visto che ci vogliono circa 100 anni per smaltire completamente un comune pneumatico. Ovviamente il fattore fondamentale per l’automobilista è senza dubbio il prezzo degli pneumatici ricostruiti che sono circa la metà rispetto a quelli tradizionali, ma con le stesse caratteristiche e sicurezza dato che sono sottoposti entrambi ai medesimi controlli.

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